Tra mare, terra e tradizione. Martina Caruso, Stella Michelin, sarà la protagonista della degustazione del 14 maggio a Colle di Tora, nell’albito dell’evento “Tra laghi, monti e castelli”.

 

 

Martina_CarusoMartina Caruso, chef dell’Hotel Signum di Malfa (Salina), è la più giovane Stella Michelin donna d’Italia. Sabato 14 maggio è a Colle di Tora, per l’evento Aspettando il decennale del salinaDocFest Tra laghi, monti e castelli, come protagonista della degustazione offerta al pubblico sulle rive del Lago del Turano, con il contributo delle cantine Tasca d’Almerita, Fenech, Virgona e Giona. Ospite d’onore della serata, il premio Oscar Nicola Piovani.

Quando Giovanna Taviani mi ha invitato a partecipare a questo evento” – ha dichiarata Martina – “sono stata subito entusiasta. Pur essendo molto giovane ho visto nascere e crescere questo Festival del Documentario d’Autore. Ho seguito le sue vicende fin dai primi passi e la tenacia e passione con cui è stato portato avanti. Oggi si festeggiano i 10 anni. Credo sia un traguardo importante. Per il progetto, per chi la sempre sostenuto, per il cinema e per Salina naturalmente. 

Scoprire poi che avrei dovuto preparare un piatto pensando al Maestro Nicola Piovani e alle musiche che ha realizzato, in particolare per il cinema delle Eolie da Kaos dei fratelli Taviani a Caro Diario di Nanni Moretti, mi ha lasciato non pochi pensieri. Ho sempre ascoltato il Maestro Piovani ed alcune delle sue colonne sonore mi hanno accompagnato durante la mia vita. Mi sono concentrata sul mare azzurro turchese della spiaggia bianca delle pomici, riguardando le scene della piccola Giovanna che interpretava la mamma di Pirandello da giovane. Di nuovo Caro Diario e quelle scene che raccontano una Salina dominata dai figli unici, e quando Moretti prende a calci quel pallone a Lingua esprimendo un senso di libertà, poi una nave che gli passa accanto con quelle musiche stupende. Durante le riprese io avevo 3 anni ma eravamo a stretto contatto con tutta la troupe e credo stranamente di ricordare quei momenti. Poi mi sono ispirata al mare e alla terra, a quel pesce chiamato povero che in realtà è così ricco di suggestioni. Le alici.

Unite alla tradizione di terra dei pasti semplici e contadini dove la mollica è la sostanza e l’origano i suoi aromi. Il pomodoro è l’estate con la sua acidità che rinfresca dalla calura. Dall’alice estraggo un brodo per donare maggiore sapidità. La mandorla con la sua pelle abbrustolita regala una nota amara e l’olio d’oliva di qui non potrei fare a meno nella mia cucina. Senza trascurare la tradizione, ecco Anciova & Muddica”.