JUN 1999: HAIFA, ABRAHAM YEHOSHUA, WRITER

Anche il grande scrittore israeliano Abraham Yehoshua sarà presente alla XIII edizione del SalinaDocFest. Venerdì 13 settembre, Fabio Ferzetti dialogherà con lui in un incontro con il pubblico e Valentina Carnelutti si cimenterà in un reading di brani tratti dal suo ultimo romanzo, Il Tunnel, (Einaudi 2018) e da Un divorzio tardivo, romanzo del 1982 (pubblicato da Einaudi nel 2005). A Yehoshua lo stesso giorno sarà consegnato il Premio Ravesi Dal testo allo schermo, riconoscimento che ogni anno il Comitato d’onore conferisce a un grande scrittore internazionale.

Una scelta coerente col filo conduttore della nuova edizione del SDF, le (R)ESISTENZE: nella società, della scuola, nell’agire politico: Yehoshua, uno tra gli intellettuali più vivaci e impegnati dell’attuale panorama internazionale, l’ha sempre affrontato nell’analizzare la questione della convivenza tra i popoli, del dialogo interreligioso, del confronto culturale.

Valentina Carnelutti sarà al festival anche in veste di giurata insieme alla Presidente di WIF, Women in Film, Kissy Dugan e alla regista Antonietta De Lillo, che fanno parte della giuria del Premio WIF che da quest’anno (la consegna è prevista per il 14 settembre) andrà al documentario che ha dato il maggior contributo a una riflessione sulla condizione femminile nel cinema.

Annunciato anche il primo dei titoli in concorso al Festival. Mercoledì 11 settembre sarà presentato in anteprima assoluta Il Filo dell’Alleanza di Francesco Miccichè e Daniela Papadia. Il documentario (che vede la testimonianza d’eccezione di Abraham Yehoshua), è il racconto della creazione e della realizzazione di un’opera dell’artista palermitana Daniela Papadia che parte da Palermo per andare in Terra Santa. L’opera è un arazzo che raffigura una mappa del Mediterraneo come rappresentazione grafica del genoma umano. A realizzarlo sono donne israeliane, palestinesi, druse e beduine, che vogliono provare a ricucire gli strappi ricamando i geni, metafora del sangue versato in una terra martoriata da guerre fratricide.

L’arazzo, un grande ricamo come messaggio di pace, lungo quasi 6 metri, sarà esposto a Salina durante il Festival in collaborazione con BIAS – Biennale Internazionale Arte Contemporanea sacra delle religioni dell’umanità e WISH – World International Sicilian Heritage presiedute da Chiara Modica Donà Dalle Rose. Il Filo dell’Alleanza è distribuito da Istituto Luce Cinecittà.

Il SalinaDocFest – diretto da Giovanna Taviani e co-diretto da Mario Incudine per la sezione Musica e Spettacoli – è compreso nel Calendario dei Grandi Eventi della Regione Sicilia e vanta nel Comitato d’Onore Romano Luperini, Giorgio e Mario Palumbo (G.B. Palumbo Editore), Paolo Taviani, Bruno Torri (SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani) ed Emanuele Zinato (Università degli Studi di Padova).