Un'immagine di "The lone girl" di Marco Amenta

Roberta svolge un mestiere arcaico e maschile, ereditato dal padre, è una “cowboy”, ossia si occupa di decine di vacche maremmane che vivono allo stato brado. Una vita dura, sempre esposta alle intemperie stagionali e dove qualsiasi imprevisto può mettere in crisi attività e la stessa vita. Una mattina un suo toro scappa causandole un grave danno economico. Roberta dovrà decidere se cambiare mestiere o battersi per difendere quello spicchio di selvaggia libertà che si è tenacemente costruito.

Il regista. “Quando ho conosciuto la protagonista del documentario, mi ha colpito l’esistenza di uno stile di vita lontano anni luce dal nostro, uno stile di vita che appartiene ad un mondo prossimo all’estinzione; la tenacia, con la quale Roberta, difende quel suo ‘piccolo mondo antico’ così pieno di libertà; lo straordinario contesto naturale in cui si svolgeva la storia”.

Marco Amenta (Palermo, 1970) ha iniziato la sua carriera ne Il Giornale di Sicilia lavorando come fotoreporter. Nel 1998 ha prodotto e diretto il film Diario di una siciliana ribelle, presentato fuori concorso alla 54ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Del 2005 è Il fantasma di Corleone, su Bernardo Provenzano, mentre nel 2009 realizza La siciliana ribelle, ispirato alla storia di Rita Atria. Nel 2017 realizza Magic Island, un road movie che ripercorre la vicenda umana e artistica di Vincent Schiavelli, grande caratterista del cinema americano.

THE LONE GIRL (Italia / Belgio, 2019, 84’). Regia, Marco Amenta; soggetto, Marco Amenta, Niccolò Stazzi; fotografia, Vittorio Omodei Zorini; montaggio, Andrea Facchini; musica, Ivan Sparacino; suono, Mario Iaquone, Giuseppe Fancellu; produttore Simonetta Amenta; coproduttore, Andrè Logie; produzione, Eurofilm srl; coproduzione, Panache Film
con il supporto di Lazio Cinema International