"Shooting the mafia" di Kim Langinotto, la storia di Letizia Battaglia

Standing Ovation per Letizia Battaglia in una sala gremitissima al SalinaDocFest per la proiezione di Shooting the Mafia di Kim Longinotto che la vede protagonista.

All’incontro aperto anche a tanti giovani con la presenza delle scuole e al pubblico degli accreditati del Salinadocfest, Letizia Battaglia è intervenuta sul tema attuale dei migranti. “Penso a quei tanti bambini che annegano in mare e avevano il diritto di vivere, noi a questo governo chiediamo la felicità, la pretendiamo! Io non credo che sia banale chiedere la felicità. La felicità è una conquista ma anche un dovere, anche se abbiamo avuto tanti dolori personali, e anche politici”.

Parlando di Shooting the Mafia dice: “l’ho visto per la prima volta in America. Credo che nel film non emerga la ricerca della felicità che c’è stata nella mia città, personale e collettiva, nel lavoro di ricostruzione che abbiamo fatto negli anni ma va bene così.”

Battaglia cita poi Mezzocielo, la rivista realizzata nel 1991 solamente da donne per parlare del ruolo della donna oggi nella società e nella politica, altro tema attuale: “Abbiamo avuto 20 anni beceri senza grandi valori. Noi donne non faremo mai sciogliere i ghiacciai, noi donne cercheremo di salvare il pianeta e non di distruggerlo. Perché ci sono poche donne al momento in questo governo?”.

Quanto alla polemica veneziana su La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco, per Letizia Battaglia si è trattato solo di una polemica giornalistica: “la stampa ci ha ricamato solo per fare un titolo a effetto ma evidentemente se il film ha vinto il Premio Speciale della Giuria ha anche un suo valore morale”