Martedì 31 gennaio, alle 20,30 alla Casa del Cinema di Roma, Giovanna Taviani, direttrice del SalinaDocFest, e i responsabili di ZaLab presentano LES SAUTEURS  di Moritz Siebert, Estephan Wagner e Abou Bakar Sidibé in occasione del Mese del Documentario. Distribuito da ZaLab in collaborazione con I Wonder Pictures  il film sarà anche a Milano il 5 febbraio (CineWanted).

Un eccezionale documento sulla inaccessibile comunità di migranti intrappolata a Melilla: geograficamente in Africa, politicamente in Europa. Qui si innalza il Monte Gurugu, e la frontiera non è più il mare, ma tre alte recinzioni. I rifugiati vivono ai piedi del monte. Uno di loro è Abou Bakar Sidibé, protagonista e regista del film.


Premiato da Amnesty International e dall’Ecumenical Jury Prize all’ultimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino,  il film si è aggiudicato Il Premio Tasca d’Almerita come miglior documentario nel Concorso Internazionale SalinaDocFest 2016 Ma(d)re Mediterraneo. La giuria – composta da Leonardo Di Costanzo, regista, Lee Marshall, critico cinematografico, e Andrea Purgatori, sceneggiatore e scrittore – ha deciso di premiare all’unanimità Les Sauteurs perché

“…questo racconto dell’assalto a un’enclave europea in Africa rovescia il punto di vista della ‘Fortezza Europa’ e la logica di ‘Noi contro Loro’, affidando la narrazione a quelli che vengono considerati ‘assalitori’. È un film che sfrutta pienamente le possibilità democratiche offerte dalle nuove tecnologie di ripresa digitale, un film che è insieme manuale di sopravvivenza e viaggio esistenziale di grande umanità.”

Il film ha vinto anche il Premio al Miglior Montaggio, assegnato daIl’AMC. La giuria, composta da Ilaria Fraioli, Luca Carrera, Luca Gasparini, Annalisa Forgione e Paolo Petrucci, ha espresso così la motivazione:

In un periodo storico che vede enormi masse di persone spostarsi da un paese all’altro della terra, il film Les Sauteurs ci racconta dall’interno le speranze e le paure di uomini che sono al confine di una nuova vita. Il montaggio del film, firmato da Estephan Wagner, uno degli autori assieme a Moritz Siebert e Abou Bakar Sidibé, si attua in profonda aderenza al progetto generale del documentario e contribuisce in modo asciutto e partecipato all’urgenza del racconto, senza cedere mai in ritmi non necessari allo scorrere della narrazione. Il nostro premio va quindi a les Sauteurs per la coerenza e l’essenzialità delle scelte di un montaggio che mette in opera nella maniera migliore le inusuali scelte produttive, registiche e di linguaggio cinematografico del film.”