In uno sperduto villaggio delle Ande Peruviane una ragazzina aspetta da giorni l’arrivo dei nuovi libri che una bibliotecaria trasporta a piedi, sulle proprie spalle. Le Biblioteche Rurali del Perù sono formate da poche decine di libri che una volta letti vengono scambiati fra le comunità. Messaggio e messaggero viaggiano insieme, in un paesaggio primordiale a pochi passi dalle nuvole; i libri camminano come camminano le persone.

Un film sull’esperienza delle biblioteche rurali implica un messaggio: se si rimane uniti è possibile fare qualcosa. Leggere un libro non è solo immagazzinare conoscenza, è liberare saggezza. Quando facciamo nostro un libro, lo “incorporiamo” come un seme, come una fonte; grazie a un libro ci sono persone che hanno imparato a cucinare, a tessere a combinare colori, a curarsi, a difendere i propri diritti. Ho voluto mostrare questa connessione forte fra lettura e pratica, non leggere tanto per leggere ma leggere come fosse un esercizio agricolo.

Pier Paolo Giarolo

Il film, in sintesi

Pier Paolo Giarolo, Italia/Francia, 2013, 85′.
Con Alfredo Mires Ortiz, Dina Vitón Casas, Nancy Huamán Campos, Sonia Elisabeth,  Aliaga Sánchez.
Fotografia Pier Paolo Giarolo, suono François Waledisch, montaggio Milena Holzknecht, Liza Ignazi, montaggio audio e mix Zaki Allal.
Produttori Valerio B. Moser, Andreas Pichler, Miramonte Film, Pierre-Oliver Bardet, Idéale Audience.
Coproduzione ARTE France in associazione con Lucia Candelpergher – CaravellaFilm
Con il sostegno di Programme Media de l’Union Européenne, BLS–Business Location Südtirol / AltoAdige, Centre National de la Cinématographie, Procirep – Société des Producteurs, Angoa in collaborazione con SRF Schweizer Radio & Fernsehen, RAI – Sender Bozen, Alfredo Mires Ortiz, Red de Bibliotecas Rurales de Cajamarca, Perù, Miramonte Film Rafensteinweg.

Pier Paolo Giarolo

(Argentina, 1970) dopo il diploma in pianoforte apre un’officina grafica e intraprende il viaggio nel mondo del documentario. Ottenuta la licenza di cinemambulante cerca di imparare questo mestiere con vaghi propositi di rigore ed eleganza. Negli ultimi anni ha lavorato come direttore della fotografia per documentari italiani e francesi. Tra i suoi precedenti lavori, ricordiamo, Il capodanno di Nis, Tradurre, Un piccolo spettacolo.