Il viaggio ha inizio una mattina di fine agosto quando Chiara, improvvisamente, fa le valige e lascia la città dove vive e lavora come giornalista, Milano, e torna nella sua terra, a Lecce, nel Salento. A Milano non era triste, non era felice, ma aveva l’impressione di stare vivendo la sua vita secondo un copione che non aveva scritto lei. Vicino a una chiesa incontra Alessandra per la prima volta. È il suo canto che risuona nei vicoli a condurla fino a lei, una giovane cantante che ha avuto il coraggio di uscire dalla difficile relazione che condivideva con il padre di suo figlio, Enea, tre anni.

Cinema di relazione, cinema di terapia. È così che mi sento di descrivere la realizzazione di questo documentario. Mi sono tuffata in questa esperienza incamminandomi verso una direzione della storia che è stata poi stravolta dagli eventi. Aggrappata saldamente alla cornice della parola “documentario”, mi sono permessa di seguire impulsi nuovi e mi sono lasciata andare alle loro indicazioni.

Chiara Zilli

Chiara Zilli si è laureata in giornalismo a Milano nel 2005. Dal 2008 in poi si dedica alla sua passione documentaria, realizzando il suo primo lavoro, A li tiempi mei era tutta campagna. Alterna la sua attività di documentarista e montatrice a quella di danzatrice.