Franco Piavoli, presidente della giuria del SDF 2017 annuncia l'assegnazione del Tasca d'Oro a The good intentions di Beatrice Segolini e Maximilian Schlehuber

Pubblichiamo oggi il bando di concorso della nuova edizione del SalinaDocFest. Il regolamento e il modulo di partecipazione sono visibili nello spazio dedicato della nostra homepage. Il comitato di selezione (composto da Antonio Pezzuto, Ludovica Fales e Giovanna Taviani) lavorerà fino a giugno per individuare i migliori documentari da proporre alla giuria internazionale.

Se lo scorso anno abbiamo riflettuto sulla mancanza di un luogo che ci facesse sentire parte di una stessa “Comunità”, quest’anno, che quel luogo, forse, lo abbiamo individuato nella nostra isola di Salina, dove l’imperativo è “resistere”. Quest’anno il tema è “(R)ESISTENZE”: dei diritti umani, delle donne, della cultura, ma anche della terra, della dignità del lavoro, dei vecchi mestieri. E del restare umani.

«Fare un concorso competitivo con una giuria internazionale e un comitato di selezione che lavora tutto l’anno– spiega Giovanna Taviani – ci ha permesso di identificarci da subito come Festival e non come semplice “rassegna” e di allestire una vera e propria “officina del documentario” per rilanciare un genere che nei primi anni del nuovo millennio sembrava caduto in penombra. Fin dal primo anno abbiamo deciso di porre dei criteri precisi per il Bando di Concorso: l’anno di uscita, la non diffusione in sala o nei circuiti televisivi – per dare visibilità a film che altrimenti non sarebbero conosciuti dal grande pubblico, la durata del film – scegliamo lungometraggi e non cortometraggi – e soprattutto il tema».

Dal Mio Paese a Confini e Orizzonti, da Conflitti e Periferie a Ma(d)re Mediterraneo, da Padri e Figli  – che aveva, nella giuria presieduta da Franco Piavoli (nella foto)Enrico Magrelli, Cristiano Travaglioli, Dyana Gayè – a Comunità, in questi dodici anni SDF ha raccontato il presente e lo ha fatto, pur nella varietà degli stili e dei linguaggi, con uno sguardo comune. La scelta di individuare ogni anno un tema che, assieme alla qualità delle opere, guidasse la selezione ha consentito di far incontrare i registi selezionati per il concorso con scrittori, direttori della fotografia, montatori, produttori, attori e musicisti per riflettere insieme su un orizzonte comune di senso.

«Uno sguardo – spiega ancora Giovanna Taviani – che oggi è entrato a far parte dell’archivio del SDF, come patrimonio comune da divulgare e tramandare ai posteri. In fondo, come diceva Zavattini, il cinema del reale pedina la realtà e la trasfigura consegnandola a nuovi orizzonti».